CENTRO PER LA
FORMAZIONE PERMANENTE E L'AGGIORNAMENTO
DEL PERSONALE DEL SERVIZIO SANITARIO |
PIANO
TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
E
PIANO
TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITA’
PER IL
TRIENNIO 2015 – 2017
1. OGGETTO E FINALITA’ DEL PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Il CEFPAS –
Centro permanente per la formazione e l’aggiornamento del personale del
servizio sanitario (di seguito denominato anche Centro o Ente), ente di diritto
pubblico della Regione siciliana istituito con la legge regionale 3 novembre
1993, n. 30, ai sensi della L. 6.11.2012, n. 190 “Disposizioni per la
repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” e
del D. Lgs. n. 33 del 14.3.2013 recante “Riordino della disciplina
riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” ha adottato con deliberazione 30/01/2014, n.
68 Piano Triennale della Trasparenza e della Prevenzione della
Corruzione 2014- 2016 (di seguito denominato anche P.T.P.C.) con la finalità
di:
- fornire il diverso livello di esposizione degli uffici
al rischio di corruzione e di illegalità;
- stabilire gli interventi organizzativi volti a prevenire
il medesimo rischio;
- indicare le procedure appropriate per selezionare e
formare i dipendenti chiamati a operare in settori particolarmente esposti alla
corruzione.
Esso è stato adottato
tenuto conto del quadro normativo nazionale di riferimento, integrato dalle
iniziative legislative regionali che, alla data di entrata in vigore della L.
190/2012, erano
già state emanate, e precisamente:
- Legge n.
190/2012 e s.m.i,
- Circolare n.
1/2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica,
- Decreto
legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli
obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni
da parte delle pubbliche amministrazioni” e s.m.i.,
- Decreto
legislativo 8 aprile 2013, n. 39 “Disposizioni in materia di inconferibilità
e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli
enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50,
della legge 6 novembre 2012, n. 190” e s.m.i.,
- Decreto del
Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 “Regolamento recante codice
di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165”e s.m.i,
- Linee di indirizzo del Comitato interministeriale per la
predisposizione del Piano Nazionale Anticorruzione da parte del Dipartimento
della funzione pubblica,
- Indicazioni
fornite dalla CiVIT (ora ANAC) reperibili on line,
- Legge
regionale 20 novembre 2008, n. 15: “Misure di contrasto alla criminalità
organizzata” pubblicata nella GURS n. 54 del 24 novembre 2008 e s.m.i,
- Codice
Antimafia e Anticorruzione della Pubblica Amministrazione: (cd.
Codice Vigna approvato con Delibera della Giunta regionale n. 514 del 4
dicembre 2009) e s.m.i.,
- Legge regionale 5 aprile 2011 n. 5: “Disposizioni per la
trasparenza, la semplificazione, l’efficienza, l’informatizzazione della
pubblica amministrazione e l’agevolazione delle iniziative economiche.
Disposizioni per il contrasto alla corruzione ed alla
criminalità organizzata di stampo mafioso. Disposizioni per
il riordino e la semplificazione della legislazione regionale”, pubblicata
nella GURS n. 16 dell’11 aprile 2011.
Nel P.T.P.C., inoltre, si è
tenuto conto delle indicazioni e finalità presenti nel Piano Nazionale
Anticorruzione approvato in data 11 settembre 2013 dall’A.N.A.C.
con delibera n. 72/2013.
Il CEFPAS, ente strumentale
della Regione siciliana, in coerenza con le disposizioni emanate in materia
dall’Amministrazione regionale, con l’adozione del P.T.P.C. ha inteso creare un
contesto sfavorevole alla proliferazione di fenomeni
corruttivi attraverso l’incentivazione di iniziative che portino alla riduzione
delle opportunità di corruzione.
Ai sensi della L. n.
190/2012 il P.T.P.C va aggiornato con cadenza annuale,
entro il 31 gennaio di ogni anno. Tale aggiornamento deve tenere conto di
fattori quali la mutazione del quadro normativo e organizzativo, della eventuale ridefinizione delle finalità istituzionali,
e naturalmente dell’emersione di rischi prima non considerati, nonché della
relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione.
In particolare,
con il presente documento si è inteso predisporre un piano programmatico che
contempli l’introduzione di strategie e strumenti volti a prevenire e
contrastare il fenomeno della corruzione, nella consapevolezza che la
repressione della corruzione parte da una politica di prevenzione della stessa,
agendo sull’integrità morale dei funzionari pubblici attraverso i codici etici,
disciplinando le varie incompatibilità, intervenendo sulla formazione,
garantendo la trasparenza dell’azione amministrativa e l’efficacia dei
controlli interni.
Il concetto di
“corruzione” viene qui inteso in senso lato, ossia
come comprensivo di tutte le varie situazioni in cui, nel corso dell’attività
svolta, si possa riscontrare l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui
affidato al fine di ottenere vantaggi privati, configurando situazioni
rilevanti più ampie della fattispecie penalistica di cui agli artt. 318, 319 e
319 ter c.p., inclusi i delitti contro
la pubblica amministrazione e i malfunzionamenti dell’amministrazione a causa
dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite.
Nel presente
Piano si definiscono, in un’ottica sistemica, le azioni volte a promuovere
meccanismi di prevenzione della corruzione e dell’illegalità, tramite lo
sviluppo di metodi di rilevazione e misurazione della corruzione nonché attraverso procedure appropriate di selezione e
formazione dei dipendenti chiamati ad operare in settori particolarmente
esposti alla corruzione.
2. SOGGETTI COINVOLTI
I soggetti che concorrono
alla prevenzione della corruzione sono molteplici e sovrintendono alla corretta
applicazione della normativa partecipando alla predisposizione e
all’aggiornamento del P.T.P.C.:
o Organo di indirizzo politico. Nell’organizzazione attuale del
Cefpas corrisponde al Direttore del Centro/Legale rappresentante.
o Responsabile per la
Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza
o
Organismo
Indipendente di Valutazione (O.I.V.)
o
Ufficio
Procedimenti Disciplinari (U.P.D.)
o
Tutti
i dirigenti del CEFPAS
o
Tutti
i dipendenti del CEFPAS
o
Portatori
di interesse – Stakeholders.
3. RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE E DELLA CORRUZIONE
Tenuto conto
del particolare assetto organizzativo dell’Ente e seguendo le indicazioni
fornite dall’Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la delle amministrazioni pubbliche, le funzioni di
Responsabile della prevenzione della corruzione sono state affidate al
Direttore amministrativo del Centro. In atto, le stesse sono ricoperte dal Dott.
Alessandro Mazzara, nominato Direttore amministrativo del Centro a decorrere
dal 1° ottobre 2014, e dalla medesima data anche “Responsabile della prevenzione
e della corruzione del CEFPAS”, nonché “Responsabile
della trasparenza”.
Il Responsabile
della prevenzione della corruzione provvede:
a) alla proposizione e aggiornamento entro il 31 gennaio di ogni anno,
successivo alla sua nomina, del Piano della prevenzione della corruzione da
parte dell’organo di indirizzo politico. Il Piano approvato è trasmesso al
Dipartimento della Funzione Pubblica;
b) alla pubblicazione del Piano nel sito istituzionale;
c) all’invio per posta elettronica a tutti i dipendenti del link della
pubblicazione del Piano sul sito web istituzionale;
d) alla definizione di procedure appropriate per selezionare e formare i
dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla
corruzione;
e) a individuare il personale da inserire nei programmi di formazione
di cui all’art. 1, comma 11 della Legge n. 190/2012
(art. 1, co. 8 e co. 10 lett. c) della legge n.
190/2012);
f) alla verifica dell’efficace attuazione del Piano e della sua idoneità,
nonché a proporre la modifica dello stesso quando sono accertate significative
violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti
nell’organizzazione o nell’attività del CEFPAS (art. 1, co. 10 lett. a) della legge n. 190/2012);
g) alla verifica dell’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici
preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il
rischio che siano commessi reati di corruzione (art. 1, co. 10 lett. b) della legge n. 190/2012);
h) a pubblicare sul sito web istituzionale una relazione recante i
risultati dell’attività svolta ed a trasmetterla all’organo di indirizzo
politico entro il 15 dicembre di ogni anno. Nei casi in cui l’organo di indirizzo politico lo richieda o qualora il responsabile
lo ritenga opportuno, quest’ultimo riferisce sull’attività svolta (art. 1, co.
14 della legge n. 190/2012).
Inoltre, il Responsabile
della prevenzione della corruzione:
1.
può richiedere in qualsiasi momento ai dipendenti che hanno
istruito e/o adottato il provvedimento finale, di dare per iscritto adeguata
motivazione circa le circostanze di fatto e le ragioni giuridiche che
sottendono all’adozione del provvedimento;
2.
può verificare e chiedere in ogni momento delucidazioni per
iscritto e verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possano
integrare anche solo potenzialmente corruzione e illegalità;
3.
può effettuare in qualsiasi momento,
tramite l’ausilio di soggetti interni competenti per settore, ispezioni verifiche presso ciascuna struttura dell’Ente
ai fini di procedere al controllo del rispetto delle condizioni di correttezza
e legittimità del procedimento in corso o già concluso;
4.
tiene conto di
segnalazioni circostanziate che evidenzino situazioni di anomalia e configurino
la possibilità di un rischio probabile di corruzione.
5.
si avvale di
una struttura di supporto, che verrà individuata nell’assetto organizzativo del
Centro, per lo svolgimento delle funzioni assegnate e costituita da addetti
provenienti dalle varie aree operative dell’Ente.
4. Individuazione attività a rischio di corruzione e livello di
rischio
Nel presente
Piano, la Direzione del Centro, non essendo intervenuti particolari mutamenti
dell’assetto organizzativo e variazioni nelle attività istituzionali, conferma la
mappatura delle attività che possono risultare esposte
al rischio di corruzione, valutate in relazione al diverso livello di
esposizione al rischio, già individuata nel P.T.P.C. adottato entro il
31/01/2014.
Il grado di
rischio è stato posto, quindi, pari ad alto, medio o basso
in relazione al livello di possibilità che un addetto
possa incidere volontariamente sull’esito del processo presidiato dalla
struttura di appartenenza. Ciò al fine di poter attivare per le strutture
interessate specifici accorgimenti oltre ad assicurare dedicati livelli di
trasparenza.
Al riguardo,
secondo quanto previsto dall’art. 1, comma 16, della
Legge n. 190/2012 si individuano i seguenti procedimenti:
a) autorizzazione
o concessione;
b) scelta del
contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con
riferimento alla modalità di selezione prescelta ai
sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture
di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163;
c) concessione
ed erogazione di vantaggi economici di qualsiasi natura a persone
ed enti pubblici e privati;
d) concorsi e
prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera (di cui all’art. 24 del decreto legislativo n. 150 del 2009).
Oltre a queste,
il CEFPAS ha individuato una seguente le seguenti
ulteriore area di attività, legate all’attività specifica svolta da Centro:
e) gestione dell’albo docenti per l’affidamento degli incarichi di
collaborazione per responsabile scientifico, docente e tutor nei corsi
realizzati dal Centro.
Le attività di
cui sopra continueranno ad essere oggetto di
un’approfondita analisi anche nel corso dell’anno 2015, legata ai procedimenti
connessi a tali ambiti, anche in collaborazione con le strutture organizzative
coinvolte nei diversi processi.
Per le aree
identificate alle lettere b) e d) si evidenzia che le
stesse sono in gran parte disciplinate da specifiche normative di settore,
anche di valenza nazionale, che prevedono già progressivi stati di avanzamento
e specifici oneri di trasparenza da attuarsi sia in corso di procedura sia al
termine della stessa. Pertanto, nel corso del 2015 si procederà, in
particolare, ad individuare e analizzare i
procedimenti che, all’interno di tali processi (intesi come insieme di attività
complesse che devono essere individuate e ordinate in maniera standardizzata)
possono non essere completamente normati o standardizzati.
Per ognuna
delle fattispecie sopra indicate si indicano di
seguito le attività connesse, il grado di rischio e le procedure di
prevenzione.
“Autorizzazioni
o concessioni”
Attività
connesse:
· Conferimento
o autorizzazione all’esercizio di incarichi interni ed
esterni a titolo gratuito o oneroso;
· Conferimento
di incarichi a titolo gratuito o oneroso a dipendenti di
altre amministrazioni pubbliche;
· Autorizzazione
a fruire dei permessi retribuiti;
· Autorizzazione
a formazione facoltativa.
Grado di
rischio:
· Basso
Procedure di
prevenzione:
· Predeterminazione
dei criteri anche attraverso la predisposizione di appositi
regolamenti;
· Nota
informativa da trasmettere al responsabile della prevenzione della corruzione.
“Scelta
del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con
riferimento alla modalità di selezione prescelta ai
sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture
di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163”
Attività
connesse:
· Predisposizione di atti di gara (progetti, capitolati speciali,
ecc.) per l’affidamento di lavori, servizi e forniture;
· Affidamento delle attività di progettazione, direzione, e collaudo
di lavori, servizi e forniture;
· Affidamento
diretto di appalti senza procedura di gara;
· Procedure in
economia per l’affidamento di lavori, servizi e forniture ;
· Liquidazione
e pagamenti a imprese appaltatrici di lavori, servizi e forniture;
· Liquidazione
fatture e pagamento per contanti del servizio cassa;
· Gestione del
magazzino;
· Fase
dell’aggiudicazione dell’appalto;
· Procedure
per l’affidamento smaltimento rifiuti di cui al D. Lgs.
n. 81/2008;
· Rotazione
del conferimento degli incarichi di RUP di
progettazione, direzione lavori e collaudo;
· Scelta dei
fornitori di materiali di consumo e di servizi.
Grado di
rischio:
· Medio
Procedure di
prevenzione:
· Validazione
della legittimità della procedura di gara da adottare da parte del Dirigente
responsabile;
· Validazione
delle attività della direzione lavori e dell’organo di collaudo da parte del dirigente responsabile dell’ufficio gestione del patrimonio
e manutenzione;
· Contatti con
gli imprenditori concorrenti e aggiudicatari: devono avvenire esclusivamente
con il RUP e/o con il Dirigente responsabile sella struttura preposta alla
gestione del’appalto. Di tali contatti deve essere
data comunicazione al Responsabile della prevenzione della corruzione;
· In caso di
difficoltà nell’individuazione dell’oggetto della gara, va effettuata
un’indagine esplorativa, in maniera aperta, trasparente e tracciabile tra più
imprese operanti nel settore;
· Predeterminazione
ex ante dei limiti entro cui è possibile l’affidamento
diretto;
· Ispezioni e verifiche a campione da parte del Responsabile della
prevenzione della corruzione o di un suo delegato.
“Concessione
ed erogazione di vantaggi economici di qualsiasi natura a persone ed enti
pubblici e privati”
Attività
connesse:
· Preselezione
progetti da presentare ad enti erogatori di
finanziamenti – cofinanziamenti per la ricerca e/o la formazione e la
didattica;
· Partecipazioni,
convenzioni, protocolli di intesa, accordi di
collaborazione di qualunque natura e contratti con enti pubblici e/o sostegno
delle attività di ricerca;
· Iniziative
per dipendenti volte alla promozione di attività
culturali, sportive ricreative;
· Contributi
formazione facoltativa;
· Azioni per
il recupero di crediti;
Grado di
rischio:
· Basso
Procedure di
prevenzione:
· Predeterminazione
dei criteri per l’attribuzione dei benefici anche attraverso la predisposizione
di appositi regolamenti;
· Pubblicazione
degli elenchi dei beneficiari sul sito web aziendale;
· Verifiche a
campione da parte del Responsabile della prevenzione della
corruzione.
“Concorsi
e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera (di
cui all’art.
24 del decreto legislativo n. 150 del 2009)”
e
“Gestione
dell’albo docenti per l’affidamento degli incarichi di
collaborazione per responsabile scientifico, docente e tutor nei corsi
realizzati dal Centro”
Attività connesse:
· Predisposizione
bandi di concorso/selezione;
· Nomina
commissioni concorso/selezione e relativi compensi;
· Progressioni
di carriera verticali per il personale a tempo indeterminato;
· Procedure concorsuali selettive, progressioni verticali e orizzontali
reclutamento a qualunque titolo di personale esterno;
· Procedure
selettive per il conferimento di consulenze e incarichi di collaborazione.
Grado di
rischio:
· Medio
Procedure di
prevenzione:
· Indicazione
dei criteri per l’individuazione dei componenti delle
commissioni ;
· Rotazione
dei componenti delle commissioni;
· Pubblicazione
nel sito istituzionale degli atti e verbali delle operazioni concorsuali
da parte della struttura competente;
· Previsione nei contratti di lavoro della clausola di presa d’atto
da parte del lavoratore anche del presente piano;
· Ispezioni e
verifiche a campione da parte del Responsabile della prevenzione della
corruzione o di un suo delegato delle procedure concorsuali/selettive.
Come già rilevato
nel precedente PTPC, si ribadisce che in riferimento
all’affidamento di lavori, servizi e forniture
(incluse le acquisizioni in economia) nonché nel settore delle procedure
concorsuali, il Centro opera già nell’ambito di un contesto normativo che
prevede una serie di adempimenti per garantire la trasparenza e la correttezza
delle procedure. Il coinvolgimento dei addetti alle
diverse aree funzionali e/o servizi ha consentito di verificare e implementare
l’attuale mappatura delle aree a maggior rischio di corruzione sia sotto
l’aspetto oggettivo, al fine di individuare ulteriori aree di rischio, sia
sotto l’aspetto soggettivo, per arrivare ad un maggiore dettaglio del livello
di rischio degli attori coinvolti nei procedimenti.
Per quanto
riguarda i comportamenti a rischio il Centro ha adottato con deliberazione
4/08/2014, n. 521 e come previsto dall’art. 1 comma 44 della legge n. 190/2012,
un proprio codice di comportamento che integra e specifica il codice di comportamento
dei dipendenti pubblici deliberato dal Consiglio dei Ministri.
5. Piano di Formazione
Com’è noto la legge n. 190/2012 prevede una serie di misure di
formazione del personale, in particolare:
· la definizione di procedure appropriate per selezionare e formare i
dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla
corruzione, individuando il personale da
inserire in tali programmi formativi (art. 1, comma 8);
· la previsione, per le attività nell’ambito delle quali è più elevato
il rischio di corruzione, di meccanismi di formazione, attuazione e controllo
delle decisioni idonee a prevenire il rischio di corruzione (art. 1, comma 9);
· l’organizzazione di attività di formazione del personale per la
conoscenza e la corretta applicazione del codice di comportamento dei
dipendenti delle pubbliche amministrazioni (art. 1, comma 44).
Il programma di
formazione è finalizzato ad approfondire la conoscenza della normativa e gli adempimenti
dalla medesima richiesti, oltre alla conoscenza delle norme di natura penale in
materia di reati contro la pubblica amministrazione e delle
nuove sanzioni disciplinari.
Coerentemente
con quanto stabilito nel piano di formazione previsto del P.T.P.C. il CEFPAS nel
corso del primo anno di vigenza del piano triennale anticorruzione, ha
realizzato in data 17/10/2014 un primo intervento di tipo informativo, della
durata di 5 ore, rivolto a tutto il personale operante
presso il Centro sul tema “La prevenzione
dei fenomeni di corruzione nella Pubblica Amministrazione”, ed ha già in
programmazione per il mese di febbraio 2015 un corso di livello specifico,
della durata di 18 ore, rivolto al personale operante nelle aree di rischio
individuate ai sensi del presente Piano, che costituisca supporto al
cambiamento sia degli atteggiamenti personali nei confronti dell’illegalità,
sia di eventuali rischi insiti nelle modalità di lavoro.
Essendo il Centro una struttura qualificata di formazione – che opera
istituzionalmente nel campo della formazione del personale del servizio sanitario
regionale siciliano – il corso di livello specifico sarà aperto anche ai
Responsabili dell’anticorruzione, ai referenti e al personale operante nelle
aree a rischio delle Aziende sanitarie.
Caratteristica
dei percorsi formativi dovrà essere la modularità (anche tramite FAD –
Formazione a distanza, o blended), il cui obiettivo principale è di assicurare
una formazione puntuale e continua che possa essere declinata i base ai diversi livelli di responsabilità e ai diversi
livelli di rischio presenti presso il Centro.
Nel bilancio di
previsione annuale del Cefpas si terrà conto degli opportuni interventi autorizzativi
di spesa.
6. Strumenti di verifica e controllo
Al fine di
controllare il rischio derivante da possibili atti di corruzione, il
Responsabile della Prevenzione - avvalendosi anche della struttura di supporto appositamente
creata - può, in qualsiasi momento, richiedere alle articolazioni organizzative
dell’Ente informazioni e dati relativi a determinati
settori di attività.
Inoltre, può
richiedere ai dipendenti che hanno istruito e/o adottato il provvedimento
finale di dare per iscritto adeguata motivazione circa le circostanze di fatto
e le ragioni giuridiche che sottendono all’adozione del provvedimento.
Il Responsabile
della Prevenzione alla Corruzione e della Trasparenza può in ogni momento verificare
e chiedere delucidazioni scritte e/o verbali a tutti i dipendenti su
comportamenti che possono integrare – anche potenzialmente – corruzione e illegalità.
Qualora, a
fronte delle superiori richieste da parte del Responsabile della Prevenzione
alla Corruzione ed alla Trasparenza non corrisponda un
comportamento collaborativo, lo stesso Responsabile della Prevenzione alla
Corruzione ed alla Trasparenza potrà procedere a segnalare agli organi
competenti tale comportamento, con le conseguenze previste dalla normativa
vigente a carico del soggetto interessato.
7. Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti
(whistleblowing)
La legge
6.11.2012, n. 190, "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della
corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", introduce,
per la prima volta in Italia, una norma specificamente diretta alla regolamentazione del cd. whistleblowing
nell’ambito del pubblico impiego.
Precisamente
l’art. 1, comma 51, legge n. 190/2012, in relazione al
D.Lgs. 30.03.2001, n. 165,
"Norme
generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni
pubbliche", introduce dopo l’articolo 54 una
nuova disposizione, l’articolo 54-bis, intitolato "Tutela del dipendente
pubblico che segnala illeciti", che espressamente dispone: «Fuori dei casi di responsabilità a titolo
di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell'art. 2043
cod. civ., il pubblico dipendente che denuncia
all'Autorità Giudiziaria o alla Corte dei conti, ovvero riferisce al proprio
superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in
ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o
sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti
sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente
alla denuncia».
Il CEFPAS, al
riguardo, ha creato apposito indirizzo e-mail (amministrazione.trasparente@cefpas.it) per le segnalazioni da rivolgere direttamente al
Responsabile.
Si evidenzia
che - parallelamente all’utilizzo degli appositi
canali interni (predisposti in via principale per la prevenzione e
neutralizzazione di fenomeni di condotte illecite) - resta fermo l’obbligo per
tutti i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio che,
nell'esercizio o a causa delle loro funzioni o del loro servizio hanno notizia
di reato perseguibile di ufficio, di sporgere alle autorità giudiziarie
denuncia per iscritto (art. 331 c.p.p.). Le eventuali
segnalazioni effettuate al Responsabile della prevenzione della corruzione
saranno considerate solo al fine dell’implementazione delle azioni preventive.
8. Trasparenza ed accesso alle informazioni
La trasparenza
dell’attività amministrativa è assicurata mediante la pubblicazione nella
sezione del sito web del CEFPAS denominata “Amministrazione
trasparente” delle informazioni previste dall’art. 1
comma 35 della legge n. 190/2012 e dal decreto legislativo n. 33/2013.
Il programma
triennale per la trasparenza e l’integrità 2015 – 2017 diviene parte integrante
del P.T.P.C. fermi restando gli altri obblighi
previsti dalla normativa vigente in materia.
L’art. 1, c. 1 del D.Lgs. 33/2013, nel ribadire che la trasparenza è
intesa come “accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione
e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme
diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e
sull’utilizzo delle risorse pubbliche” evidenzia anche che essa “concorre alla
realizzazione di un’amministrazione aperta, al servizio del cittadino” (art. 1,
c. 2 D.Lgs. 33/2013).
I fondamenti su
cui si basa il D.Lgs. n. 33/2013 sono:
- riordino
degli obblighi fondamentali di pubblicazione derivanti dalle innumerevoli normative
stratificate nel corso degli ultimi anni;
- uniformità
degli obblighi e delle modalità di pubblicazione per
tutte le pubbliche amministrazioni definite nell’art. 1, comma 2 del D.Lgs. 165/2001 e per gli Enti Controllati;
- definizione
dei ruoli, responsabilità e processi in capo alle pubbliche amministrazioni e agli
organi di controllo;
- introduzione
del nuovo istituto dell’accesso civico.
Le iniziative
che si intendono avviare per il triennio 2015-2017
sono principalmente finalizzate agli adempimenti prescritti dal D.Lgs. 33/2013
sia in termini di adeguamento dei sistemi informatici per l’accessibilità e la
diffusione dei dati oggetto di obbligo di pubblicazione, sia in termini di
sensibilizzazione alla legalità e allo sviluppo della cultura dell’integrità.
IL CEFPAS attribuisce
alla trasparenza un ruolo fondamentale sia come efficace strumento di lotta
alla corruzione ma anche come mezzo di comunicazione ed
ascolto dei propri utenti al fine della realizzazione di un’amministrazione
aperta.
Il programma
triennale risulta complementare alla programmazione
strategica ed operativa dell’amministrazione.
Tale programma
costituisce uno degli elementi fondamentali della innovata
visione normativa del ruolo delle amministrazioni pubbliche.
Nel corso
dell’anno 2014 si è provveduto ad implementare nel
sito del CEFPAS la sezione “Amministrazione trasparente”. I dati presenti nel
sito sono stati costantemente aggiornati ed integrati,
al fine favorire una sempre migliore accessibilità e funzionalità dello stesso,
secondo criteri di omogeneità, con particolare riguardo anche al rispetto delle
norme sulla trasparenza amministrativa.
Le giornate della trasparenza
Il CEFPAS ritiene
importante avviare un iter partecipativo, come quello della programmazione di
giornate pubbliche, nel corso della quale incontrare tutti i soggetti cha a
vario titolo possano essere interessati alle attività dell’Ente. Tali
iniziative, già in fase di programmazione, rappresentano un’importante apertura
di spazi di collaborazione e confronto, con le attese del target di
riferimento, prevalentemente costituito da personale sanitario, oltre ai canali
e agli strumenti di comunicazione di cui il Centro già si avvale, quali:
Portale www.cefpas.it moderna interfaccia del Centro, completa
delle principali informazioni sulle attività formative, istituzionali,
convegnistiche e culturali dell’Ente.
CefpasWebTv, il canale video del CEFPAS completo di interviste ad alcuni dei principali attori del panorama
della Formazione e della Salute pubblica.
“CEFPAS FlashNews” newsletter breve sulle attività formative residenziali, Fad
eLearning, blended, convegnistica e culturale del CEFPAS, diffusa tramite mailing list (UU.FF. ASP e AO
Regione Siciliana, testate giornalistiche locali e regionali,iscritti,
corsisti, docenti, DG, DA, DS, DSC delle ASP e AO siciliane, altri)
Pagina
Facebook “CefpasWeb”completa
di Video rubriche, link al portale, alla piattaforma
ed alla newsletter on line, news Adnkronos salute e Ansa salute etc.. ed eventi
in streaming on line
Piattaforma
www.cefpaselearning.it e www.cefpasfad.com
“HOUSE ORGAN” interno accessibile tramite mailing list ai dipendenti del CEPFAS
nella forma di una “Rassegna Stampa” specializzata che contenga informazioni afferenti al mondo della Salute Pubblica e della Pubblica
Amministrazione con riferimento regionale e nazionale e tratte dalle principali
fonti di informazione cartacea e digitale a livello locale, regionale e
nazionale. La RS sarà presto scaricabile dal portale dal calendario con indice
linkabile.
Rivista
scientifica “SYNÈSTESIS” con
periodicità quadrimestrale, sui temi della formazione, prevenzione, ricerca
scientifica, ai nuovi servizi sanitari, ad eventi e
manifestazioni del settore sanitario, oltre a rubriche mediche, Best Practice
in medicina, metodologie della formazione in sanità), n. 1 sezione dedicata
alla Ricerca in sanità, un articolo a scelta sulle attività di formazione
CEFPAS del trimestre.
Il Responsabile per la Trasparenza
Il Responsabile
per la Trasparenza per il CEFPAS è il Direttore amministrativo, Dott.
Alessandro Mazzara, già Responsabile per la prevenzione della corruzione.
Il Responsabile
per la Trasparenza:
- promuove e cura il coinvolgimento degli addetti alle
diverse aree funzionali le funzioni relative agli adempimenti in materia di
trasparenza amministrativa;
- svolge stabilmente un’attività di controllo
sull’adempimento da parte degli obblighi di pubblicazione previsti dalla
normativa vigente, assicurando la completezza, la chiarezza e l’aggiornamento
delle informazioni pubblicate, nonché segnalando all’Organo di indirizzo politico,
all’Autorità nazionale anticorruzione e, nei casi più gravi, all’ufficio di
disciplina i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione;
- provvede all’aggiornamento del Programma Triennale per
la trasparenza e l’integrità;
- controlla ed assicura la regolare attuazione dell’accesso
civico;
- irroga le sanzioni amministrative pecuniarie, previste
dall’art. 47 del D.Lgs. 33/2013 nel caso di violazione degli
obblighi di pubblicazione di cui all’art. 22, comma 2
del citato D.Lgs.
L’accesso civico
Con deliberazione 19/11/2014, n. 788 il CEFPAS ha approvato il “Regolamento per la disciplina dell’istituto
dell’accesso civico ai sensi dell’art. 5 del D.
Lgs. n. 33/2013”, pubblicato nella sezione
Amministrazione Trasparente - Altri contenuti.
Le sanzioni
L’inadempimento
degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente costituisce elemento
di valutazione della responsabilità dei titolari di incarichi,
eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine ed è comunque valutato
ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento
accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili.
Si riporta di
seguito il quadro sinottico relativo alle sanzioni previste dal D.Lgs. 33/2013:
- Art. 15 “Obblighi di pubblicazione concernenti i
titolari di incarichi dirigenziali e di collaborazione
o consulenza”
Responsabilità a carico di dirigenti
o funzionari
FATTISPECIE DI INADEMPIMENTO:
Omessa pubblicazione dei dati di cui
all’art. 15, comma 2 :
o
estremi degli atti
di conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti estranei alla p.a. con
indicazione della ragione dell’incarico e dell’ammontare erogato;
o
incarichi di
collaborazione o di consulenza a soggetti esterni per i quali è previsto un
compenso, con indicazione della ragione dell’incarico erogato.
SANZIONI:
In caso del corrispettivo:
o
responsabilità disciplinare;
o
applicazione di una
sanzione pari alla somma corrisposta.
- Art. 22 “Sanzioni a carico
degli enti pubblici vigilati, enti di diritto privato in controllo pubblico e
partecipazioni in società di diritto privato”
Sanzioni a carico degli enti
pubblici o privati vigilati da p.a.
Tale
obbligo non è di pertinenza del CEFPAS, in quanto non
controlla enti pubblici, né enti di
diritto privato, né detiene partecipazioni in società di diritto privato.
- Art. 46 “Violazione degli obblighi di
trasparenza - Sanzioni”
Responsabilità a carico del
Responsabile della trasparenza, dei dirigenti e di funzionari
FATTISPECIE DI INADEMPIMENTO:
Inadempimento degli obblighi di
pubblicazione previsti dalla normativa.
SANZIONI:
o
Elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale;
o
Eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine della
p.a.;
o
Valutazione ai fini della corresponsione della:
- retribuzione accessoria
di risultato;
-
retribuzione accessoria collegata alla performance individuale del responsabile.
FATTISPECIE DI INADEMPIMENTO
SANZIONI:
Mancata predisposizione del
Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità
SANZIONI:
o
Elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale;
o
Eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine della
p.a.;
o
Valutazione ai fini della corresponsione della:
- della retribuzione
accessoria di risultato;
- della retribuzione
accessoria collegata alla performance individuale del Responsabile.
- Art. 47 “Sanzioni per casi specifici”
Responsabilità a carico degli organi
di indirizzo politico
FATTISPECIE DI INADEMPIMENTO:
Violazione degli obblighi di
comunicazione dei dati di cui all’art. 14 riguardanti
i componenti degli
organi di indirizzo politico con riferimento a:
o
situazione patrimoniale complessiva del titolare dell’incarico;
o
titolarità di imprese;
o
partecipazione azionarie,
proprie, del coniuge e parenti entro il secondo grado di parentela;
o
compensi cui dà
diritto la carica.
SANZIONI:
o
Sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 10.000 euro a carico
del Responsabile della mancata comunicazione;
o
Pubblicazione del provvedimento sanzionatorio
sul sito internet dell’amministrazione o degli organismi interessati.
9. INFORMAZIONE E DIVULGAZIONE DEL PIANO
Il P.T.P.C. è destinato a tutto il personale dipendente del
CEFPAS.
Il P.T.P.C.
sarà pubblicato, con valore di notifica a tutto il personale e ai collaboratori
a qualsiasi titolo del CEFPAS, nella sezione “Amministrazione Trasparente” e sarà
data comunicazione dell’avvenuta pubblicazione mediante avviso sull’home page
del sito istituzionale.
10. ADEMPIMENTI PREVISTI PER GLI ANNI 2015 – 2017
La
pianificazione delle attività per il triennio prende l’avvio dall’analisi di
processi e delle procedure a rischio di corruzione per poi proseguire con la
proposta dei possibili interventi in materia di formazione, informazione,
rotazione del personale ed eventuale revisione delle
procedure ai fini dell’eliminazione del rischio di corruzione.